Abbiamo visto quanto sia complicato, praticamente impossibile per chi non abbia strumenti molto sofisticati, verificare un grigio CMY salvo non si tratti di FOGRA51 o FOGRA52 per i quali trovate ampia documentazione sul sito, in particolare in questa pagina.
Dalla colorimetria possiamo conoscere con relativa facilità quale è l'asse dei grigi di un qualsiasi supporto: è sufficiente misurare il bianco carta e una qualsiasi tacca C100M100Y100: l'asse dei grigi è il segmento, calcolato da una apposita formula (Annex A della ISO 12647-2:2013) che congiunge questi due valori.
Poichè in pratica ogni punto di bianco della carta è una variabile (misurata in L*a*b*), esattamente come il risultato della tacca C100M100Y100 che risente delle caratteristiche di assorbimento degli inchiostri (misurato in L*), si deduce che "n" punti di bianco × "n" valori L* di C100M100Y100, abbiamo "n2" grigi neutri teorici ognuno dei quali è ottenuto con una terna CMY che solo software specializzati e costosi sono in grado di definire.
Nella pratica quotidiana è una operazione impossibile!
Se però ci "accontentiamo" della percezione visiva di una stampa di grigi, cioé di una scaletta scaricabile da qui ottenuta partendo da valori RGB (che sono strutturalmente neutri se le tre componenti Red, Green e Blu sono uguali) la verifica diventa semplicissima.
Rispetto alla teoria i grigi ottenuti non saranno come "vuole la liturgia CMY puri", ma conterranno anche del K, tanto quanto previsto dalle impostazioni del Rip dell'impianto stampa.
Se accettiamo questa limitazione, che dal punto di vista percettivo è ininfluente, per ottenere il risultato voluto basta mettere la scaletta in una forma di stampa, elaborarla col Rip senza nessuna particolare avvertenza, stamparla, leggerla e dare i valori in pasto al foglio di calcolo Bilanciamento dei grigi generico (pure lui scaricabile gratuitamente da qui) che ci darà immediatamente il risultato della nostra stampa.
Il foglio gestisce fino a 36 letture di cui mostriamo le prime 4. Vi sono 2 zone nelle quali si può scrivere: la colonna L* del Gray balance, e le colonne L*a*b* dei "Valori letti".
La prima cosa da fare è immettere i valori L*a*b* del bianco carta e L* della tacca C100M100Y100 in testata. Dopodiché non appena si digita un valore nella prima colonna, quella di L*, il foglio restituisce a* e b* che fanno di quel colore un grigio neutro.
La logica pratica di funzionamento però è un'altra. Si andrà a misurare la scaletta e si copieranno i valori L*a*b* nella zona "Valore letto". Sulla corrispondente riga L* del Gray balance (la cella B7) si scriverà =+F7. Il foglio restituirà il valore atteso del grigio nel Gray balance e il ΔCh nell'ultima colonna. Se si copierà la cella B7 in tutte le celle che hanno valori nella corrispondente cella F otteremo come immediata risposta se il nostro grgio "visivo" è in tolleranza con la ISO 12647-2:2013.
I grafici mostrano l'andamento degli assi teorici a* e b* (in blu) confrontati con quelli ottenuti dalla lettura spettrofotometrica della scaletta (in rosso). La parte orizzontale del grafico (bassa in a* e alta in b*) dipende dal fatto che il grafico calcola su tutte le 36 celle disponinibili, ma reagisce solo su quelle con numeri.