Caratterizzazione, Profilo colore, Additional Printing Condition possono essere considerati sinonimi anche se, in realtà, sono passaggi successivi di un processo capace di definire una condizione di stampa quale, per esempio FOGRA51 o FOGRA52.
Una condizione di stampa, ma anche una caratterizzazione o un profilo dipendono (e al tempo stesso descrivono):
- da una macchina da stampa,
- da un inchiostro
- da un supporto.
Tutte le combinazioni di macchina, inchiostro e supporto, ognuna in grande quantità di variabili, possono dare origine ad un numero impressionante di Condizioni di stampa=Caratterizzazioni=Profili.
Le ISO della serie 12647 mirano a restringere il campo nel senso che ognuna si occupa di una particolare tecnologia:
- ISO 12647-2 si occupa di stampa offset
- ISO 12647-3 si occupa di stampa offset a freddo su carta da giornale
- ISO 12647-4 si occupa di rotocalco
- ISO 12647-5 si occupa di serigrafia
- ISO 12647-6 si occupa di flessografia
Per i nostri interessi (e competenza) ci occuperemo esclusivamente della ISO 12647-2:2013. Per questa norma si è presa a riferimento la macchina da stampa offset standard che quindi è una sola, e un unico tipo di inchiostro che deve essere conforme ad un'altra ISO, la 2846-1, quindi pure qui una sola variabile. A questo punto l'unica cosa che cambia è il supporto e quindi avremo tante PCn=Printing Condition quanti sono i supporti (e ne sono stati standardizzati 8) i quali useranno altrettanti PSn=Print Substrate, che dovranno essere descritti da altrettanti CDn=Colorant Description il cui risultato cromatico, fermi restando macchina e inchiostri, dipende in larga misura dalla TVI=Tone Value Increase (meglio conosciuto come Schiacciamento o Ingrossamento del punto = Dot Gain),
Può però succedere, e succede, che ci sia l'esigenza di certificare una stampa con un supporto che non sia ricompreso tra quelli standard, o che uno stampatore ottenga dei risultati migliori modificando, per esempio, la TVI. Fino alla ISO 12647-2:2013 tali stampe erano inqualificabili, sicuramente non certificabili come stampe a Norma, creando una situazione di svantaggio competitivo laddove per contro ci potevamo trovare in una situazione di eccellenza. Da qui l'esigenza di poter disporre di una Additional Printing Condition.
Il percorso tecnico
Dal punto di vista procedurale è lo stesso che è servito per costruire FOGRA39 o, più recentemente, FOGRA51. FOGRA39 ha visto un dispiegamento di risorse che difficilmente potrà mai essere riproposto. Già FOGRA51 è stato molto più economico anche se la prima versione beta, sostanzialmente ottenuta a tavolino per calcolo, ha poi richiesto una verifica sul campo che l'ha molto cambiata.
Noi stessi per ottenere le nostre Additiona Printing condition abbiamo fatto un percorso analogo che qui descriviamo.
Con la macchina in ottimo stato e ben calibrata abbiamo stampato un IT8.7/4 sulla carta patinata Symbol Freelife Satin della Fedrigoni e sulla carta uso mano sbiancata Arcoprint Extra Wite sempre della Fedrigoni. Per tenere conto del fatto che le nostre macchine hanno un PIP (la lastra per l'offset) e un Blanket (il Cauciù per l'offset) doppio rispetto al formato carta stampabile abbiamo fatto un IT8 di 10 pagine con le immagini a due a due ruotate di 180° in modo da costringere la stampa di colori diversi nella stessa posizione ed evitare così qualsiasi effetto fantasma. Come detto la 1 e la 2 sono ruotate rispetto alla 3 e alla 4 (che abbiamo omesso per ragioni di spazio), poi abbiamo la 5 e la 6 come la 1 e la 2, la 7 e la 8 come la 3 e la 4, per poi tornare con la 9 e la 10 alla condizione della 1 e 2.
Abbiamo misurato le pagine 3, 4, 9 e 10. Non la 1 e la 2 in quanto le prime che potrebbereo portarsi dietro degli sporchi dall'ultima stampa. 3 e 4 hanno un verso, 9 e 10 l'altro e poi, in quanto ultime, sono statisticamente le migliori.
Le misurazioni sono state immesse in un foglio di calcolo proprietario come indicato in questa pagina, dalla quale potrete scaricare scalette e fogli di calcolo necessari.
Questa operazione è stata eseguita 3 volte nell'arco di qualche mese, sempre con la macchina in buone condizioni ma con Pip e Blanket in situazioni volutamente diverse. Le 12 misurazioni sono state mediate con modalità ponderata e poi è stato generato il Profilo. È evidente la morbidezza del profilo mediato (a destra), rispetto a quello relativo a una sola misurazione (a sinistra). Un profilo armonico non è solo bello da vedere ma molto più preciso perchè rispondente a un numero maggiore di situazioni sul campo.
Quando sono state pensate e realizzate queste procedure, le HP indigo lavoravano in densitometria e quindi la strada obbligata era questa. Da allora le macchine sono state dotate di spettrofotometro e il software è stato modificato per farle lavorare in colorimetria per cui oggi le normali procedure di macchina, attraverso il Fingerprint, eseguono la caratterizzazione per supporto e/o per famiglia in modo che in fase di calibrazione questa venga fatta in automatico riferendosi ai corretti valori.
Ciò che manca lavorando in questa modalità molto semplificata, sono i Δ. La calibrazione o passa, o non passa, mentre con una misurazione esterna possiamo fare tutte le considerazioni del caso, soprattutto se siamo in una zona e con colori critici.
Vogliamo sottolineare, semmai non fosse chiaro, che l'operazione di caratterizzare non serve, di per sé, fare stampare meglio la propria macchina. Così è e così stampa indipendentemente dal lavoro di Profilazione che ci può essere dietro. Chiaramente un percorso di questo tipo impone di tenere la macchina nelle migliori condizioni, e questo è certamente fattore di miglioramento qualitativo ma lo scopo finale è quello di avere uno strumento di controllo per verificare se stiamo facendo qualità, cioé un risultato misurabile e ripetibile nel tempo.
Il progetto MISURIAMOCI 2020
Se non fosse stato attivato questo progetto dell'Associazione Comunico Italiano che, ripetiamo, mira alla creazione di una Additional Printing Condition territoriale valida sia per le offset che per le digitali, probabilmente queste pagine non avrebbero visto la luce. Poichè siamo tra i promotori di questa iniziativa che, in buona sostanza, ripropone un percorso per noi noto, abbiamo messo in ordine le carte e predisposto questa documentazione affinché ogni partecipante possa realizzare le operazioni in autonomia convinti che l'innalzamento della cultura nella filiera possa essere di giovamento per tutti.
Non deve spaventare il lungo percorso fatto per ottenere un Profilo ben mediato. Se, come ha dimostrato la precedente inziativa MISURIAMOCI del 2011, nel nostro territorio c'è una certa uniformità di comportamenti, probabilmente sarà la media della caratterizzazioni delle varie aziende a creare il Profilo/Caratterizzazione/Additional Printing Condition adatto allo scopo.
Quando scriviamo queste note, estate 2020, la sperimentazione è in fase organizzativa. Ne riparleremo a compimento.