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Cosa succede ora che abbiamo il FOGRA51

È il titolo di un volumetto tascabile (cm 11x15) di 206 pagine realizzato da corGae con licenza Creative Common che, dopo aver descritto con molto dettaglio la teoria del colore nella stampa, spiega quali opportunità (ma anche quali problemi) può dare il nuovo standard della stampa offset su carta patinata. Il volumetto, scaricabile in PDF da questa pagina, è disponibile in formato cartaceo presso la sede.

Dall'introduzione al volume

Presentazione

Questo volumetto nasce per dare/avere una risposta ai nuovi scenari nel nostro mondo grafico per effetto del rilascio delle caratterizzazioni per la stampa offset FOGRA51 e FOGRA52 avvenuto il 30 settembre 2015, dopo quasi due anni dalla pubblicazione della ISO 12647-2:2013 avvenuta nel dicembre di quell'anno.
Tra le novità più interessanti c'è la possibilità per qualsiasi stampatore di proporre una sua modalità e considerarla standard se è in grado di definire una printing condition descritta da un profilo col quale poter fare delle separazioni, visualizzare il risultato in soft proof o in prova contratuale colore, il tutto entro le tolleranze stabilite dalla norma.
Su questa possibilità offerta dalla nuova versione della norma ISO 12647-2:2013 in corGae abbiamo realizzato due Printing condition, una per la carta patinata e una per la carta uso mano. Abbiamo realizzato e messo in rete i relativi profili che consentono delle ottime separazioni e, soprattutto, di vedere a monitor il risultato stampa (naturalmente su un monitor correttamente calibrato).
A parte questo aspetto, ciò che maggiormente mi preme mandare come messaggio, è che col FOGRA51 disponiamo di un profilo colore molto valido per ottenere delle separazioni da immagini RGB le quali, senza nulla dover fare in fotoritocco, forniscono immagini molto equilibrate, con una gradevole profondità quasi tridimensionale e con un asse dei grigi molto più neutro e freddo.
Se questo è un vantaggio rispetto al FOGRA39, il rovescio della medaglia è che immagini nate FOGRA39 e stampate in FOGRA51 o, viceversa FOGRA51 stampate in FOGRA39, danno risultati discordanti dalle prove contrattuali colore realizzate con una caratterizzazione non coerente.
In particolare se stampo un lavoro su una macchina calibrata in FOGRA39, ma pensato e realizzato in FOGRA51 (separazioni di Photoshop, PDF con Intent output PSOCoatedv3 o analogo) senza che vi siano aggiustamenti nel flusso di lavoro avrò i mezzi toni più chiari (cioè una stampa sbiadita) e i grigi più caldi.
Nel caso opposto avremo una situazione evidentemente opposta, e cioè immagini imbottite e grigi freddi.
Stante la cultura imperante che vuole che i flussi di lavoro “seghino” i profili colore è molto probabile che file realizzati in FOGRA51 vadano in stampa in un impianto FOGRA39.
Prima o poi infatti (più prima che poi) Adobe sostituirà nella propria Creative Suite la impostazione colore Prestampa Europa 3 basata su FOGRA39, con una nuova impostazione, che probabilmente si chiamerà Prestampa Europa 4, e che sarà basata su FOGRA51.
Ad evitare ciò che si è verificato in passato, e cioè che le impostazioni colore non vengano aggiornate da utenti che non hanno una buona competenza sulla gestione colore (purtroppo ancora la maggioranza degli addetti ai lavori), questa impostazione diventerà il default della prima versione che andrà in aggiornamento e quel grafico comincerà a separare, magari inconsapevolmente, in FOGRA51 e fare PDF coerenti con questa caratterizzazione.
Questi file andranno probabilmente dal solito stampatore che, aspettandosi il solito PDF dal solito cliente, manderà il lavoro in stampa come al solito.
Il risultato sarà, purtroppo, diverso dal solito!
Se sarà un nuovo lavoro probabilmente non ci saranno conseguenze, salvo che le stampe saranno più chiare e con i grigi meno freddi del solito. Se invece sarà una ristampa la differenza sarà evidente. Se, come probabile, lo stampatore si riferirà allo stampato precedente imprecherà non poco nel tentativo, che peraltro non gli riuscirà, di modificare i colori in stampa.
Ecco perché è necessario cogliere questo momento per tentare di acculturarsi e ottenere, peraltro senza particolari sforzi, un risultato migliore.
Prendiamo questa occasione per uscire da quel vortice malsano fatto di luoghi comuni sbagliati: impariamo a conoscere. Il tempo dei tecnici che aprono le finestre dei job ticket e, come prima cosa, disattivano la gestione colore deve finire.
A me è capitato ancora recentemente, sia con tencnici intervenuti in azienda sia in una importante sala demo dove, tra l'incredulità dei presenti, la mia forma test è stata stampata coi visi verdi...
Potete immaginare quale è la mia considerazione per quegli operatori, per quella sala demo, e per quel particolare, delicato e importante settore di quell'azienda.
Per parte nostra offriamo ai nostri clienti, colleghi e amici, questo libretto che parte dall’ABC della teoria del colore per fornire quegli strumenti conoscitivi che possono dare ai più gli elementi base per effetuare una corretta gestione colore.
Non è solo altruismo, e neppure solo etica e responsabilità sociale, cui peraltro la nostra azienda è fortemente orientata; è anche business perché i nostri servizi oltre che ai nostri clienti possono interessare, e molto, anche i nostri colleghi.
Come si vedrà, non si parla solo di FOGRA51, il collegamento è stato lo spunto per attualizzarlo, ma si tratta di un vero e proprio manuale di gestione del colore in prestampa e grafica esecutiva.


Elia Nardini
San Lazzaro di Savena, ottobre 2016