Il colore dei corpi percepito dal nostro occhio è quella parte di onde elettromagnetiche (luce) che, colpito il corpo stesso, non sono assorbite ma vengono riflesse. Se il corpo le riflette tutte vedremo il bianco (o meglio il colore della fonte luminosa), meno ne riflette e più apparirà scuro, colorato in base alle onde riflesse.
Il nero è assenza di riflessione. Ma, come per il bianco, di neri ce ne sono tanti e dipende pure qui dalla luce incidente e da quella riflessa.
Nei metalli la riflessione assume aspetti particolari. Negli specchi, il cui materiale riflettente è l'argento o l'alluminio, vi è la riflessione totale e quindi possiamo vedere la stessa immagine (così come può avvenire su una superficie di acqua ferma). Se la riflessione è diffusa abbiamo invece altri fenomeni. Quello che nei corpi non metallici diventa percezione di colore, nei metalli assume una particolare proprietà di lucentezza percepita.
Oro, argento, rame non sono solo colorati, ma anche più o meno brillanti: questa brillantezza è l'effetto tipico dei metalli lucidati.
Portati questi concetti nel nostro mondo grafico abbiamo due principali effetti.
Quello lucido brillante che si ottiene con le lamine 'foil', il cosiddetto oro/argento a caldo, e quello meno brillante dell'oro e/o dell'argento in pasta. In particolare per quest'ultimo il supporto su cui l'inchiostro viene steso ha un grande peso sulla resa cromatica, ma soprattutto di brillantezza.
Un argento oppure un oro in pasta ottiene il miglior risultato di brillantezza su una carta patinata lucida.
Risulterà ancor più brillante se lo stampato verrà plastificato lucido.
Più la carta è porosa e assorbente, meno appariscente sarà l'effetto metallico. Quindi a questi colori sembrerebbe preclusa la matericità dei supporti più creativi.
Supporti creativi e colori metallizzati
Ciò non è vero, in particolare in stampa digitale HP Indigo dove i pigmenti entrano meno nella carta ma restano in superficie.
Questo aspetto, che non è sempre un pregio (le stampe digitali sono meno resistenti all'abrasione rispetto all'offset), invece è un grande plus nel caso delle carte lavorate dove l'inchiostro segue le trame e manda riflessi molto diversi tra un supporto e l'altro.
Abbiamo già realizzato una prima sperimentazione che ha dato origine ad una sezione davvero particolare, illustrata nella nostra mazzetta dei colori metallizzati "corGae Metallic Colors".
È destinata a crescere e al momento ha riguardato i supporti opachi riciclati, i supporti uso mano, le carte lavorate e quelle colorate in pasta.
Interazione tra silver ink e inchiostri speciali
La prossima sessione di sperimentazione riguarderà l'interazione con gli inchiostri speciali.
Col bianco (White Ink) abbiamo ottenuto risultati certi in quanto il letto realizzato con questo inchiostro consente di stampare sui supporti colorati in pasta quasi come si trattasse di carta patinata lucida.
Quello che ancora non conosciamo è l'effetto con gli altri inchiostri speciali, tra i quali le maggiori attese sono per i colori fluorescenti.