Quasi tutte le tecnologia di stampa hanno problemi con i fondi piatti uniformi colorati ottenuti dalla mescolanza di retini dei colori primari. Nell'ambito di nostro interesse, che è la stampa su macchina piana, digitale o offset che sia, si salva la stampa offset se ricorre all'uso dei colori Spot quali, per esempio, i colori Pantone® stampati al 100%. Poichè la scelta dei colori Pantone® è strutturalmente molto onerosa, se si vogliono fare dei progetti di qualità senza spendere cifre esorbitanti, i fondi piatti vanno semplicemente esclusi.
La criticità aumenta col numero dei primari coinvolti: il marron, per esempio, che spesso li usa tutti e 4, è tra i colori più critici. Come se non bastasse la criticità tecnica in fase di stampa, questi colori risentono in modo incredibile della illuminazione, tanto che una angolazione diversa li fa apparire ancor più lontani di quanto in realtà non siano come mostrato nella immagine qui sopra.
Sono particolarmente critici anche i fondi grigi di solo nero nei quali si assiste spesso al banding (bande di diversa gradazione del colore) o alla tela di sacco. Non si riescono a dare indicazioni per ovviare al problema in quanto dipende dalla carta e dalla tonalità del grigio.
Problema limitato invece se il fondo piatto è su un'area che può occupare anche tutta una pagina A4, in orizzontale o in verticale, ma è larga solo qualche centimetro. Questo è il caso tipico di testatine o fasce che consentono una separazione visiva delle sezioni in sfogliatura: una sorta di rubricatura ottenuta con tacche colorate e non con la costosa rubricatura/fustellatura analogica o digitale.