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Bilanciamento in stampa col metodo TAGA anche per carta uso mano

Al TAGADay 2019 presentammo una relazione del Gruppo di Lavoro sul Bilanciamento dei grigi in stampa offset relativo al cosiddetto Metodo TAGA. Il motivo per il quale abbiamo avuto ampia parte in questa sperimentazione nonostante siamo stampatori digitali risiede nel fatto che le nostre macchine hanno comportamenti molto simili alle macchine da stampa offset. Ora, poiché da noi un avviamento ha tempi e costi limitati rispetto all'offset è evidente che è più agevole da noi poter provare e verificare se l'intuizione su una nuova strada da percorrere è valida. Vista la validità del metodo per la stampa su carta patinata ci si pose il problema se la cosa poteva riproporsi anche per la uso mano.

Ci prendemmo allora l'impegno di avviare anche questa sperimentazione che è stata appena conclusa con esito positivo per quanto riguarda l'ipotesi di fattibilità. Ora si tratterà di fare la sperimentazione di conferma in offset, ma la strada è già spianata e inoltre sono disponibili tutti i tools necessari (e non sono pochi).

L'idea iniziale è di Alessandro Beltrami, past-president di TAGA. corGae ha sempre fornito una grande collaborazione pur non avendo apparenti interessi su questa metodologia tipicamente offset. Non è proprio così vero che non abbiamo interesse per la tecnologia offset in quanto - nonostante le "ultime" modifiche sulla gestione colore HP Indigo passata dalla densitometria alla colorimetria - la nostra tecnologia si è sempre basata sulle regolazioni e i controlli offset e questo la porta a somigliare, quando non a superare (non ce ne vogliano gli stampatori offset) la tecnologia regina della stampa. Conoscere i meccanismi per i quali ciò avviene è per noi un plus che ci consente di dare un senso alla pretesa superiorità qualitativa che può esprimere la nostra azienda sul colore.

FOGRA52 ai "raggi X" e scelta del target

FOGRA52 GrayVsVolume 1La sagoma semitrasparente è il Gamut del FOGRA52 visto ponendoci di fronte all'asse a*. Come è facile vedere l'asse teorico dei grigi definito dalla formula ISO (linea rossa) non raggiunge il punto più scuro. Il valore L* minimo raggiunto è pari a 34,6 mentre FOGRA 52 raggiunge un L* di 26 grazie al contributo dell’inchiostro nero.

Se cliccate sull'immagine se ne aprirà una più grande con indicate le quote di cui stiamo parlando.

La formula contenuta in ISO 12647-2:2013, insieme all'Annex A, spiegano come vada utilizzato il valore di L* corrispondente al punto C100M100Y100 in quanto, in particolare in presenza di sbiancanti ottici, a* e b* sono spostati. L’esperienza ci ha insegnato che per ottenere un grigio neutro su una carta "bianca" serve sempre una quantità superiore di Ciano rispetto a Magenta e Giallo, è evidente che laddove i secondi raggiungono il 100% non è possibile aumentare la percentuale del Ciano laddove è già al 100%. Questo mentre la formula ISO, al momento, non ne tiene conto ma ragiona in modo lineare qualsiasi valore L* si immetta per cui se nella formula impostiamo 34,6 (che è l'L* che si ottiene con C100M100Y100) restituisce a* 0,37 e b* -1,5 mentre nella realtà quella terna fornisce L* 34,6, a* 0,58 e b* -4,26. Dal ché si evince che non si deve usare l’L* più basso (cioè C100, M100, Y100) nel confronto tra la misurazione e il target in quanto darebbe un Δb* improprio. Il valore fornito dalla formula può invece essere preso come origine dell’asse del grigio per quel supporto.

La linea tratteggiata chiara è invece la misurazione effettiva dei grigi realizzata alla fine della sperimentazione di cui si parla in questa pagina. Siccome lo scopo per la nostra parte della sperimentazione era limitata a verificare se la metodologia, valida per le patinate, lo fosse anche per uso mano, non ci siamo spinti oltre. A quei numeri comunque corrisponde un ΔCh che va da 0,12 a 2,80 (tolleranza massima ΔCh 5) con una deviazione standard di tutto rispetto di 0,75.

La scelta del target non è stata scontata. Se con PSO Coated v3 avevamo i valori bvdm/ECI di riferimento, in questo caso non sono stati forniti e quindi li abbiamo dovuti recuperare dalle nostre fonti senza possibilità di verifica. Abbiamo allora preso i valori desunti dalla formula ISO e li abbiamo confrontati:

  1. con i valori L*a*b* dell'inchiostro nero desunti dal profilo PSOuncoated_v3_FOGRA52.icc utilizzando Color Picker: deviazione standard su 5 posizioni 0,72
  2. con i dati CMY rilevati dalla strip ECI_GrayConS_FOGRA52_v3.pdf (mezzi toni, mezze luci e mezze ombre) completati da K15 e K85 desunti dai valori L*a*b* restituiti da Photoshop con impostato il profilo FOGRA52_CMY.icc (vedi più avanti la procedura): deviazione standard sempre sulle stesse 5 posizioni 0,59

Vista la deviazione standard più bassa della ipotesi 2 abbiamo preso quei valori per creare il GrayFinder_FOGRA52.

I tools necessari

GrayFinder FOGRA52 v2La sperimentazione è stata condotta coi seguenti materiali e metodi, tutti disponibili a scaricamento gratuito dal nostro sito, unitamente a quelli necessari per FOGRA51. Rispetto a quello che facemmo per FOGRA51 questo kit è molto più ordinato e contiene molti più strumenti che agevolano le operazioni pratiche:

  • sono state predisposte due scalette, una da 9 e una da 25 tacche, contenenti la ricetta CMY dei valori obiettivo rilevati dal profilo PSOuncoated_v3_FOGRA52.icc utilizzando Color Picker (al momento non era disponibile il profilo FOGRA52_CMY.icc, altrimenti avremmo usato quello)
  • è stato predisposto dall'amico Fabrizio Levati il profilo FOGRA52_CMY.icc, sulla base di quanto aveva fatto con l'analogo profilo FOGRA51_CMY.icc, col quale è possibile rilevare la ricetta CMY semplicemente con Photoshop (come spieghiamo in questa pagina) per le tacche della scaletta di controllo. 
  • è stato predisposto il foglio Excel corGae_GrayBalance FOGRA52_v2.xltx per il calcolo del ΔCh sulla lettura di dette scalette
  • è stato predisposto il GrayFinder_FOGRA52, un PDF che contiene i valori target della ECI_GrayConS_FOGRA52_v3 "allargati" con 13x13 tacche con ± 1% di Magenta e Giallo più due chart più piccole, una per le luci e una per le ombre di 7x7 tacche organizzate allo stesso modo
  • necessita la nostra scaletta Valutazione_12647-2_FOFRA52.tif con la quale si possono rilevare tutti i valori cogenti della ISO 12647-2:2013, quindi anche la TVI
  • necessita altresì il foglio di calcolo Valutazione_ISO_12647-2_2013_x1_v2.xltx per il rilevamento della TVI
  • è stato poi creato il foglio Excel Fase_G7-Correzione fine.xlsx che raccoglie le letture del Gray finder e restituisce la correzione da fare in lastra.

Ricerca della TVI = modalità FOGRA

Messa a punto con le normali calibrazioni di routine la macchina HP Indigo 7600 SN [IL 45000 287] certificata ISO 12647-2:2013 dal TÜV Sud, sono state verificate le caratterizzazioni UMS=uso mano sbiancate e FOGRA52 attraverso la Media wedge (è stata fatta una normale validazione delle relative stampe come si trattasse di una prova contrattuale colore).

Verificate le stampe in tolleranza ISO rispetto al controllo sulla Media Wedge si è passati alla lettura della specifica scala proprietaria corGae Valutazione_12647-2_FOFRA52.tif  dalla quale è stata rilevata la TVI e si sono verificati gli scostamenti rispetto al target.

Valutazione 12647 2 CMYKGray RGB x1 v1

Maggiori informazioni su questa scaletta che contiene tutti gli elementi cogenti per la valutazione delle tolleranze di ISO 12647-2:2013, più la valutazione visivo/strumentale del 2/4% e 96/98% le potete trovare in questa pagina.
TVI correzioniTabella

Le letture, di cui qui sopra i risultati elaborati, sono state immesse nel foglio Valutazione_ISO_12647-2_2013_x1_v2 con l'impostazione F52=FOGRA52. Vista la forma (immagine di sinistra qui sotto) e calcolate le necessarie compensazioni che hanno interessato C, M e Y si è stampato con una prima LUT di macchina (in offset si sarebbe modificata la curva di compensazione sul CTP) che ha modificato la TVI come mostrato nella immagine al centro. Su questa si è modificato solo il ciano (ritenendo valide le forme di MYK) e alla fine si è raggiunta la forma finale della immagine di destra. Col senno di poi sarebbe stato meglio aggiustare anche il magenta visto che l'aggiustamento fine di questo colore è poi stato abbastanza laborioso.

TVI correzioni

Ci ha sviato l'ottimo risultato ottenuto leggendo le scalette dei grigi FOGRA52_GrayS_CMY_v1.tif e FOGRA52_GrayL_CMY_v1.tif stampate utilizzando le impostazioni ottenute con la seconda LUT, quella che ha fornito la TVI in tolleranza con la PC5 della ISO 12647-2:2013 e di cui qui sotto la versione a 25 tacche (FOGRA52_GrayL_CMY_v1).

FOGRA52 GrayL CMY v1

Come si vede dal report (per ragioni di spazio pubblichiamo quella della scaletta da 9 tacche FOGRA52_GrayS_CMY_v1), tutte le letture sono in tolleranza anche se la tacca più scura è spostata in modo anomalo, come abbiamo commentato all'inizio.

Con questa operazione si è completata la parte FOGRA del Metodo TAGA, ovvero il raggiungimento delle TVI  target.

FOGRA52 LettureSmall

Ricerca della neutralità cromatica = modalità G7

G7 AggiustamentoFineLa parte G7 inizia con la stampa del Gray finder effettuata con l'ultima LUT in macchina. Questo Gray finder è realizzato appositamente con i valori CMY che portano la neutralità della stampa offset con carte uso mano rilevata come indicato al capitolo "FOGRA52 ai "raggi X" e scelta del target".

Trovare la tacca col ΔCh più basso in modo visivo non è proprio immediato. Può aiutare la ricerca nelle zone più neutre da farsi rigorosamente sotto una luce normalizzata altrimenti si sarà sviati. Il modo migliore è comunque procedere con metodo e non affidarsi ad una ricerca random.

Suggeriamo di procedere in questo modo: si parte dalla tacca centrale e si valuta il Δ, poi si va su quella del bordo sinistro. Se il Δ è maggiore si va sul bordo destro altrimenti si resta in quella metà. Se invece il Δ è più basso di quello di sinistra significa che l'area interessata è quella di destra. Con la stessa logica si andrà sulla tacca più in alto, poi su quella più in basso in modo da individuare il quadrante. Sempre con la stessa logica, andando prima nel punto centrale relativo si cercherà a destra piuttosto che a sinistra, poi in alto piuttosto che in basso, in modo da avvicinarsi per gradi al punto col minore ΔCh.

Una alternativa a questo metodo è leggere tutte le tacche, cosa che con un braccio automatico è molto veloce. Ma anche con uno strumento in grado di leggere tutto il gruppo di patch può essere veloce in quanto fatte le cinque letture e poi immesse nel foglio Excel Fase_G7-Correzione fine.xlsx poi fa tutto lui. In questo caso le frecce rosse indicano il punto di inizio lettura delle singole scalette.

Le letture così realizzate salvate in modo da avere i valori L*a*b* delle varie tacche appena immesse nei fogli dei singoli gruppi restituiscono automaticamente la posizione della tacca più vicina al target. Queste vanno a popolare automaticamente il foglio di sintesi che mostra graficamente l'andamento delle curve del Magenta e del Giallo confrontate con il target e fornisce l'entità delle correzioni nei 5 punti individuati dal Gray fider.

Come si diceva, l'aggiustamento fine non è stato immediato quanto l'aggiustamento delle curve per raggiungere la TVI, ma cercavamo di ridurre il  ΔCh di valori attorno o inferiori all'unità. Ciò suggerisce comunque di curare al massimo la prima parte di allineamento secondo la modalità FOGRA in modo che l'aggiustamento fine sia effettivamente tale.

Se c'è un problema non è nelle luci, ma nelle ombre

A giudicare dagli interventi al TAGADay 2019 che avevano espresso dubbi sulla validità del metodo, si era percepito che la preoccupazione sulla possibilità che la procedura potesse funzionare era legata principalmente al fatto che con le carte uso mano il b* del supporto era molto più elevato rispetto alla patinata: b*-10 per la uso mano contro b*-6 per la patinata.

La considerazione potrebbe avere un senso se si facesse riferimento al concetto obsoleto di grigio, cioè un colore che è considerato neutro perché a* e b* sono nulli o tendenti a zero. Ma la novità della ISO 12647-2:2013 rispetto ai grigi è proprio che si tiene conto del colore del supporto in quanto capace di mistificare la percezione stante l'adattamento del nostro occhio a riconoscere il bianco nel punto più chiaro anche se bianco non è.

Poiché per FOGRA52 l'asse dei grigi parte da b*-10 non c'è da fare assolutamente nulla per ottenere quel valore. Piuttosto il problema è sulle ombre dove sia dal punto di vista grafico che sperimentale si nota che il valore di b* è anomalo come abbiamo messo in evidenza nella prima parte di questa pagina. Cosa che non è rilevata dalla formula che richiederebbe un aggiustamento legato, probabilmente, al b*.

Non sappiamo se sia in studio un aggiustamento della formula ISO dell'Annexe A, tuttavia se si parte col Ciano sotto l'85% si eludono gli errori della formula. In tutti i casi stiamo parlando di zone talmente scure nelle quali è meno arduo mantenere la neutralità.

Il prosieguo della sperimentazione

Ora c'è da fare la parte offset, che nella passata edizione fu curata principalmente da Manuel Trevisan. Per parte nostra cercheremo di farla entrare nelle attività del progetto Misuriamoci di Comunico Italiano (unitamente a FOGRA51) anche perché se definiremo un supporto territoriale standard e riusciremo a definire delle nostre Additional Printing Condition potremo avere il vantaggio di poter lavorare con l'asse dei grigi specifico di quei supporti.

L'iniziativa è naturalmente aperta a tutti i soci TAGA che vorranno partecipare allo specifico Gruppo di Lavoro ma anche a coloro che, in coordinamento col Consiglio Direttivo, vorranno operare in autonomia prendendosi l'impegno di condividere i risultati.

Oltre ai tools qui richiamati sarà necessaria l'apposita forma test che TAGA ha specificatamente predisposto con i valori target di FOGRA52, diversi, per l'aspetto dei grigi, da quelli di FOGRA51.

Nella pratica non è così complicato

C'è il rischio che alla fine della lettura di questo articolo molti si dicano "non è cosa che fa per me". Non bisogna confondere la discussione teorica che può interessare chi vuole farsi una ragione del perché di certi comportamenti dei colori, dalla esigenza pratica di tenere sotto controllo il proprio sistema di stampa in modo semplice ma professionale.

È certo che fare questo percorso secondo "liturgia" vi darà un notevole accrescimento nella consapevolezza, ma se per qualsiasi motivo non è possibile non per questo si deve rinunciare a questa modalità di controllo.

 VORREI FAR CAPIRE QUI CHE NON È NÉ DIFFICILE, NÉ COSTOSO.  Basta avere:

  • la "Scala controllo grigi RGB" scaricabile gratuitamente da qui
  • il foglio Excel "Bilanciamento dei grigi veloce" scaricabile gratuitamente da qui
  • uno spettrofometro qualsiasi
  • un po' di buona volontà

La scaletta ha le dimensioni di mm 7x70, quindi sta da qualsiasi parte nel foglio. Se proprio la si vuole mettere in una buona posizione si cercherà il centro del foglio col lato 7 parallelo alla pinza (guardando in foglio sarà a sviluppo verticale).

Una volta stampato è sufficiente:

  • misurare le 10 tacche della scaletta Controllo dei grigi RGB
  • immettere le letture nel foglio Bilanciamento dei grigi veloce

e si avrà  IMMEDIATAMENTE  il risultato del corretto bilanciamento dei grigi per quello specifico supporto senza bisogno di avere caratterizzazioni o altra documentazione.

Come spieghiamo in questa pagina alla quale rimandiamo chi vuole maggiori informazioni non è "liturgicamente ineccepibile" in quanto quel grigio non è solo CMY ma ha anche del K, ma funziona e consente di avere un riscontro certo e immediato.