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Ottenere grigi neutri FOGRA51 e FOGRA52 in Photoshop

Abbiamo descritto in questa pagina quanto sia difficile definire una terna CMY se non si hanno sofisticati software di gestione colore e una caratterizzazione specifica di un supporto. Abbiamo però anche spiegato in quest'altra pagina che è possibile fare un controllo accurato della propria macchina da stampa senza nessuna particolare attrezzatura.

Qui diamo le istruzioni per ottenere i grigi neutri FOGRA51 e FOGRA52 in CMY utilizzando semplicemente i profili FOGRA51_CMY.icc e FOGRA52_CMY.icc che potete scaricare gratuitamente da qui.

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Preparare una grafica con il colore bianco

Il bianco è un colore anomalo: esiste sempre in una stampa fatta su un supporto chiaro tanto che la carta viene definita come 5° colore. È invece un vero e proprio colore se si stampa su un supporto trasparente oppure molto scuro sul quale gli inchiostri semitrasparenti CMYK non sono in grado di mostrare le loro caratteristiche cromatiche. Il fatto che sia opaco, se stampato "sotto", consente di creare un "nuovo substrato" sul quale i colori tornano a mostrarsi correttamente.

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Le impostazioni colore della Creative Suite/Cloud

Ne abbiamo già parlato in questa pagina, ma in quella occasione abbiamo accennato solo fuggevolmente alle domande che la Creative Suite/Cloud pone all'apertura dei file se i profili colore della postazione di lavoro non coincidono con quelli del documento. Vale quindi la pena soffermarsi su queste domande dopo aver spiegato perché si generano in quel modo.

Poiché la CC di Adobe è molto ampia descriveremo quello che succede per InDesign. Gli altri software o si comportano allo stesso modo o, se non proprio coì, certamente con la stessa logica.

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Punto di bianco e differenze nei colori

Il punto di bianco del supporto di stampa può modificare in modo sostanziale l'aspetto dell'immagine stampata tanto che si può affermare, a ragione, che la carta è un quinto colore.
Questo aspetto genera dei grossi problemi in fase di verifica di una stampa in quanto non si può confrontare una cromia stampata su un supporto che ha il punto di bianco diverso dalla caratterizzazione di riferimento.

Una soluzione a questa problema ce la fornisce la tecnologia SCCA (Substrate Corrected Colorimetric Aims) sviluppata dal RIT, Rochester Institute of Technology, presa a base dell’allegato B della ISO 12647-2:2013. Con questa funzione è possibile definire il colore atteso se il supporto, purché dello stesso tipo (patinata piuttosto che uso mano) differisce di un ΔE00 non superiore a 5 rispetto al punto di bianco del riferimento.

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Se non è quello giusto, un profilo colore può creare danni

La scena è quella classica di una sala stampa, digitale o offset che sia. Si stanno stampando un certo numero di cataloghi diversi di uno stesso Brand. Stampato il primo, il secondo ha il colore della Brand identity completamente diverso. Panico generale. La prima cosa è andare a vedere i file. I valori della Brand identity del primo file sono C80M29Y0K0, ma maledettamente anche il secondo è C80M29Y0K0. Il panico aumenta: l'impianto non funziona più?

Per verificare si stampa la forma test che, alla vista, sembra buona. La si misura: tutto OK. Sarà stato un problema momentaneo: si ritenta la stampa del secondo catalogo ma non c'è verso il problema permane. Cosa ci sarà di tanto misterioso?

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Convertire per stampare o simulare per vedere?

C'è una notevole confusione al riguardo e i comportamenti non sono sempre i più appropriati. Proviamo a spiegare i meccanismi che stanno alla base di queste azioni in modo da applicare le più appropriate. Come concetto di fondo riteniamo che, laddove c'è una ragionevole certezza che lo stampatore gestisca correttamente il colore, è sempre meglio non convertire, in particolare le immagini RGB. Qualsiasi conversione verso la stampa non potrà che togliere possibilità cromatiche visto che anche il più grande degli spazi colori CMYK è sempre più piccolo di un RGB.

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Referenze C o U, l'altro grande equivoco delle mazzette solid Pantone

Una referenza C piuttosto che l'omologa U di una mazzetta Solid Coated o Solid Uncoated non sono colori campione da potersi scegliere pensando di ottenerli in stampa, ma il risultato che si ottiene su una carta patinata (Coated in inglese, C abbreviato) o naturale (Uncoated in inglese, U abbreviato) con una certa miscelazione delle basi Pantone®.

Se tentare di ottenere i valori colorimetrici L*a*b* di una referenza U su una carta patinata è in qualche modo possibile, il contrario lo è molto più raramente, almeno in stampa offset.

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Esacromia in stampa digitale: IndiChrome Vs Hexachrome

Sono le due modalità di esacromia - stampa a 6 colori - che proponiamo con i nostri sistemi di stampa digitale HP Indigo.
IndiChrome® è il metodo proprietario HP Indigo mentre Hexachrome è della Pantone®. Adempiono a due esigenze diverse: IndiChrome® aumenta il Gamut, cioé la capacità di ampliare la gamma cromatica, sia per le tinte calde (orange) che quelle fredde (violet), Hexachrome® per quelle calde (orange) e quelle riposanti (green).

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